Il territorio del Chianti Classico si estende tra Firenze e Siena, le due città che se lo sono a lungo conteso nel corso dei secoli. Comprende per intero i Comuni di Greve, Radda, Castellina e Gaiole in Chianti e parte dei Comuni di Castelnuovo Berardenga, Barberino Val d'Elsa, San Casciano Val di Pesa, Poggibonsi e Tavarnelle.
È un territorio collinare, ricco di boschi e punteggiato da piccoli borghi, da castelli, da antiche pievi e da case coloniche e, con i suoi vigneti, con gli oliveti e con le
strade bianche, conserva intatti i tratti del paesaggio rurale.
Prato è la seconda città della Toscana, la terza dell’Italia Centrale (dopo Roma e Firenze) per numero di abitanti. Si trova nel cuore della regione, vicina alle città d’arte più famose nel mondo: Firenze (Km. 18), Lucca (Km. 50), Pisa (Km. 82), Siena (Km. 79). Prato e la sua provincia sono mete ideali per il turismo, in particolare per quello giovanile, per le vacanze di studio e di svago intelligente. L’offerta turistica si sviluppa fra arte, natura, storia del tessile; una storia ancora attuale e attorno alla quale Prato è cresciuta, ha costruito la sua ricchezza, ha sviluppato i valori dell’accoglienza e del confronto fra culture diverse.
Il vino dedicato a De Gaulle dall’uomo dei misteri d’Italia
La storia : «Capo di Stato» creato da Loredan, il Conte tra estremismo rosso e nero
«Vogliamo i colonnelli», è il film di Mario Monicelli del 1973 che ha raccontato uno scalcinato golpe in Italia. Compare nella lista delle 12 pellicole sulla «psicologia della guerra civile», nella relazione della commissione parlamentare Stragi. Una farsa che rimanda alla storia di un vino leggendario e quasi dimenticato, il Capo di Stato, un rosso ideato da Piero Loredan, personaggio con un piede sul suo vigneto delle Cento piante e un altro tra spie e bombaroli della strategia della tensione.Il golpe farsesco messo in scena di Monicelli poteva essere sventato grazie a una soffiata a un esponente del Pci. Ma il ministro degli Interni non volle crederci.Nelle stesse carte della commissione Stragi la farsa si ripete nella realtà (è stata scoperta nel 1994). Il protagonista è il vignaiolo Loredan, il Conte Rosso, discendente da un doge, amico del neofascista Giovanni Ventura che frequentava il suo ristorante «La Falconiera» e considerato anello di congiunzione tra estremisti neri e rossi. Proprio nel 1973, 48 ore prima che una bomba scoppiasse davanti alla questura di Milano, Loredan avvertì un suo amico funzionario comunista (che ne parlò a Giancarlo Pajetta), che stava per accadere una attentato. Loredan non venne creduto, come nel film.
Strada dei Sapori della Valtiberina.