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Martedì, 16 Luglio 2013 16:44

Strada dei Sapori Valtiberina Toscana

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La “Strada dei Sapori Valtiberina Toscana” attraversa per circa 155 km la valle del Tevere nella parte più orientale della provincia di Arezzo, al confine con Romagna, Umbria e Marche. È una terra dal ricco e inestimabile patrimonio artistico, storico, culturale e naturale, ancora sconosciuta ai più.

La Strada dei Sapori, che riunisce oltre novanta realtà del territoriotra comuni, enti, aziende agricole, strutture turistico ricettive, artigiani e commercianti, accompagna il visitatore tra gli antichi borghi della Valtiberina: Anghiari, Badia Tedalda, Caprese Michelangelo, Monterchi, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro e Sestino in un viaggio alla scoperta delle tradizioni rurali e delle loro peculiarità gastronomiche. Si può partire da Anghiari, caratteristico borgo medioevale, teatro della storica battaglia tra Fiorentini e Milanesi del 1440 celebrata da Leonardo in un affresco di cui rimangono solamente alcuni cartoni. L’anima di questo antico borgo medioevale si riflette nei vicoli che si intersecano irregolari, nei palazzi, nelle chiese, nei balconi fioriti del centro e nelle numerose botteghe artigiane che mantengono vive le tradizioni di questa terra. La campagna intorno ad Anghiari ècircondata da oliveti che regalano un ottimo olio dal sapore di erbe. Tappa successiva Monterchi, borgo natale di Monna Romana, madre di Piero della Francesca, dove si può ammirare il celebre affresco La Madonna del Parto, che ha ispirato il logo della Strada dei Sapori. I campi di girasole e le coltivazioni di granturco caratterizzano l’intensa attività agricola e la polenta è infatti il piatto tipico come testimonia la popolare Sagra della Polenta che si tiene in autunno. Proseguendo verso Sansepolcro la strada attraversa campi coltivati a tabacco. Si tratta del Tabacco Kentucky, una pregiata qualità frutto di una lunga tradizione e di una rinomata professionalità, con cui vengono realizzati i sigari Toscani. Si vuole che il sigaro toscano sia nato per caso agli inizi dell’Ottocento, quando, in seguito ad un acquazzone estivo, un raccolto di tabacco bagnato iniziò a fermentare. Per non perdere il tabacco, fu deciso di utilizzarlo come ripieno di un nuovo tipo di sigaro che ebbe un clamoroso successo. Il Toscano Extra-vecchio nasce nel 1953 grazie alle tecniche di perfezionamento del sigaro Toscano, è frutto di una lunga tradizione che affonda le sue radici nella cultura e nel territorio della Toscana. L’eccellente produzione di verdura, frutta, ortaggi, formaggi, caratterizza la campagna intorno a Sansepolcro ed in tutta la vallata si possono gustare carni ed insaccati di ottima qualità. Sansepolcro è nota come la città di Piero della Francesca; quattro delle sue opere sono tuttora conservate nel Museo Civico: La Resurrezione, il San Giuliano, la Madonna della Misericordia, il San Ludovico. La cittadina è conosciuta in tutto il mondo anche per la pasta, proprio qui nacque agli inizi dell’800 il primo stabilimento Buitoni. Inoltre, da sempre è riservata grande cura ed attenzione alla lavorazione del pane e dei prodotti da forno. Dirigendosi verso Badia Tedalda, tenendo la Riserva Naturale dell’Alpe della Luna alle spalle, il paesaggio è dominato da vaste distese adibite a pascolo dove si alleva allo stato semibrado il vitellone bianco dell’Appennino Centrale (la rinomata razza Chianina). È una delle razze più antiche e importanti d’Italia che, per potersi adattare al nostro ambiente montano, è stata ulteriormente selezionata. Le mandrie vivono indisturbate all’aperto a partire dal mese di maggio fino a novembre, quando fanno rientro nelle stalle. Questo tipo di allevamento garantisce una carne saporita, a basso contenuto lipidico e ricca di sostanze nutritive. Della chianina molto apprezzata è la “fiorentina”, la bistecca alta ma allo stesso tempo tenera, e che nei ristoranti della Strada dei Sapori sarà possibile riscoprire in piatti tradizionali: dagli stufati al brasato e al bollito. In provincia di Arezzo la chianina è certificata dla marchio IGP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Chianina. La mostra-mercato nazionale degli allevamenti bovini di razza chianina rappresenta un importante appuntamento per tutti gli operatori del settore e si svolge a Ponte Presale, alla fine di settembre. Badia Tedalda, nel cuore della riserva naturale dell’Alpe della Luna, è un piccolo borgo che conserva antiche memorie: di qui passavano i pellegrini che percorrevano la via Romea alla volta della Città Santa. Attraverso fitti boschi, rinomati per la raccolta del tartufo, di funghi ed erbe aromatiche, si raggiunge Sestino, ultimo comune della provincia di Arezzo. Abitato fin dai tempi del Neolitico, è stato Municipium romano ed i numerosi reperti archeologici conservati nell’Antiquarium Nazionale testimoniano la sua storia millenaria. Pieve Santo Stefano, città di origine romana, è oggi nota per la raccolta di scritti inediti conservati presso l’Archivio Diaristico Nazionale. Qui l’Istituto per l’Agricoltura svolge un’importante attività di riscoperta delle coltivazioni autoctone di frutta, quali mele, pere ed altre colture tipiche. Il “prugnolo”, il più apprezzato tra tutti i funghi, è protagonista della Festa del Prugnolo a primavera. Caprese Michelangelo, patria di Michelangelo Buonarroti, è un borgo circondato da castagneti dove si raccolgono il famoso e pregiato marrone di Caprese, i funghi e gli altri prodotti del ricco sottobosco. Molti sono i piatti a base di castagne o farina di castagne che vengono riproposti ogni anno nel mese di ottobre alla Sagra popolare. La Strada dei Sapori, con la sua cartografia e le sue indicazioni, guida il viaggiatore tra gli antichi borghi della Valtiberina, le sue aree protette, le verdi vallate e i boschi, in un viaggio all’insegna della tranquillità e del piacere di vivere a stretto contatto con le tradizioni rurali ed artigianali di questa terra. Le aziende e le strutture ricettive della Strada sono punti in cui sostare durante il percorso per assaporare e gustare il ricco paniere di prodotti tipici: la carne chianina, i salumi tradizionali, i gustosi prodotti del sottobosco, le varietà di funghi, i tartufi, le castagne, il miele, i formaggi, il pane, l’olio, il vino e le erbe officinali, prodotti che rappresentano la cultura di questa terra. La produzione di cereali è destinata a filiere di pregio, ne guadagna il pane genuino e cotto secondo metodi tradizionali, le farine, le paste, le minestre. Il farro viene ancora usato per preparare deliziose minestre, la polenta di granturco, tipica di Monterchi, viene proposta in “tutte le salse”, con sughi succulenti e ricchi ed in versioni più “leggere”. Tra i legumi coltivati in Valtiberina ricordiamo il cece piccino, dalle dimensioni ridotte ma dal sapore intenso, il fagiolo dell’occhio e quello coco nano, apprezzati sia come contorni che in minestre.

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